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04
Maggio 2011

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ECCO IL QUARTO NUMERO

Redazione

 

Il numero della rivista che vi presentiamo nasce più degli altri dalla presa diretta con la realtà dei quattro mesi trascorsi dall’ultima pubblicazione. Abbiamo, così, continuato il nostro percorso di ricerca, legandolo a quello che è cambiato, ai nuovi eventi, di cui tutti anche hanno parlato, ma crediamo, tanto più nella società accelerata di oggi, solo una distanza maggiore ci può portare a vedere meglio. Le rivolte in Maghreb, oramai estesesi ad un’intera parte del Medio Oriente, con ultimo, la Siria, sono il tema dell’editoriale con cui abbiamo avvicinato la questione nel suo significato generale, in quanto specchio della condizione di un Sud del mondo che sta cambiando se stesso, e, insieme a sé, gli equilibri della società globale d’oggi nelle sua ripartizione ineguale di ricchezza e, d’altra parte, nella sua stereotipata diffusione di rappresentazioni di modelli di vita e di società. Di seguito a questo, troviamo il tema immigrazione verso le terre d’Occidente e dello scenario deprimente, cui abbiamo assistito, di paesi europei in competizione fra loro nella chiusura dei propri confini. Nel caso dell’Italia, incontriamo la chiusura degli immigrati in nuovi luoghi di reclusione di cui scrive l’articolo che vi presentiamo Noi negli occhi degli altri. Nel momento in cui scriviamo l’Italia è in guerra con la Libia, e al suo interno s’accresce la contraddizione fra diverse e distanti parti del mondo di oggi. Il secondo articolo è, infatti, sul Maghreb per come è arrivato qui in Italia, e descrive una disperazione fiera degli immigrati e il cinismo vuoto degli ospitanti. Il terzo, intitolato Il coraggio della lucidità, ancora sul rapporto con l'altro, ci cala nella complessità delle relazioni fra culture e nel condizionamento subliminale della coscienza a mezzo di un'ansia indotta mediaticamente, che solo la lucidità può sperare di contrastare sul piano della razionalità.

Ancora nella prima parte d’articoli, dedicata all’analisi specifica di questo periodo, ce n'è uno sul nucleare dal punto di vista – l’unico in effetti realmente proficuo – della futura prospettiva d’una gestione diversa delle risorse energetiche. In questa prospettiva si spiega come la gestione compatibile con le risorse presenti sul nostro pianeta comporterebbe una diversa e più ampia partecipazione degli attuali consumatori anche dal lato della produzione e della ripartizione dell’energia secondo una nuova forma di sistema a rete.

Insieme al tema del nucleare e dell'energia tocchiamo anche quello dell'acqua e della libertà di disporne, ripubblicando in rivista, un articolo già presente sul sito, perché al di là del destino che sarà riservato ai Referendum di Giugno su questi due temi, l'occasione è propizia per cercare di riflettere tanto sulla questione del nucleare (e della sua fine), quanto su quella dell'acqua e le insidie di una sua gestione privata.

Fin qui il primo nucleo d’articoli. Tuttavia il numero è tagliato anche molto sul versante dell’inchiesta, a più livelli e di diverso tipo. Tra queste vi segnaliamo per la rubrica «Sessualità e famiglia» in cui crediamo risieda una chiave importante d’interpretazione dell’oggi, Una scuola di provincia, che è il riporto d’un’esperienza di video-inchiesta fra i giovani, in cui il tema della provincia e il tema del nuovo modo d’intendere la vita attraverso l’esperienza delle proprie relazioni sentimentali sono legate in un’unica rappresentazione. Tra le recensioni, infine, ve ne presentiamo una che crediamo importante, su cui lavoreremo anche successivamente, relativa all’ultimo libro di Negri e Hardt, Il comune. Crediamo che in quel tipo di dibattito ci siano molti aspetti interessanti per una comprensione globale delle trasformazioni in atto del capitalismo.